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Chi dorme piglia i pesci

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Chi dorme piglia i pesci

Dal fallimento di Lehman Brothers avvenuto dodici anni fa – uno dei crack più pesanti in termini finanziari globali della storia della finanza a causa dell’enorme voragine scoperta generata dai mutui subprime, che secondo recenti stime si inghottì utili per qualcosa come 690 miliardi di dollari lasciando a casa 25000 dipendenti – al boom di investimenti in Bitcoin e criptovalute propinato dai vari luminari dell’Economia nostrana (i nomi e i cognomi autentici, registrati all’anagrafe, inclusi quelli d’arte, coniati perfino in stile araldico da qualche brillante esponente, si sanno, inutile perciò affondare il coltello nella piaga) i quali, non senza spirito di abnegazione e di solidarietà, non si risparmiano nel dare consiglio agli italiani sul come fare soldi praticamente dormendo, il passo è stato breve – oltre che essere stata la più naturale e logica delle conseguenze. L’esortare la gente comune a ricavare dei profitti investendo il proprio denaro in Borsa è forse stato da sempre, o meglio, da quando esistono le banche e il mercato azionario, ritenuto il business per antonomasia, ovvero il modo più trasparente e lecito per frodare il prossimo, eppure, nonostante chi si sente di investire possa ragionevolmente raggiungere i suoi obiettivi guadagnando effettivamente anche delle ingenti somme (per poi magari perderle all’improvviso) c’è chi – spinto da una per così dire invidiabile condizione di privilegiato sociale e certo del fatto che quelle stesse somme le riguadagnerà sicuramente – continua ad incoraggiare la popolazione ad investire i propri risparmi in criptovalute, rivelando così dei segreti incredibili e al tempo stesso incitando ad affrettarsi poiché le banche bloccheranno molto presto questa straordinaria opportunità; il che, detto e ridetto e divulgato su qualsiasi dispositivo multimediale, non può far altro che incentivare quelle persone che già si trovavano in difficoltà economiche a causa dell’alto tasso di disoccupazione (a ragion veduta alimentato dalla pandemia in corso, ma che comunque avevano già deciso di cercarlo nemmeno più, un lavoro) ad essere motivate, a darsi da fare ad ogni costo pur di sostituire quella mano d’opera derivante dallo sforzo extra comunitario nella raccolta dei pomodori, per esempio, piuttosto che assistere in qualità di badanti alle esigenze degli anziani o dei disabili, insomma a tornare a fare quei lavori umili che nessuno tra quelle persone si sarebbe mai sognato di fare. Dunque, se da un punto di vista squisitamente economico questa esortazione potrebbe anche essere considerata rilevante, degna dei più grandi predicatori della Storia, che con i loro sermoni hanno saputo affabulare e forgiare masse di individui ignari, che grazie a simili pillole di saggezza hanno potuto migliorare la loro vita, da un punto di vista meramente sociale si potrebbe addirittura azzardare, per paradosso, a un’ evoluzione sia del reddito di cittadinanza che di quello universale : in pratica come a una sorta di integrazione permanente volta a realizzare qualsiasi sogno proibito si intenda realizzare. “Daltrapartemente” – direbbe un noto comico – dal “chiù pilu per tutti” al “chiù piccioli per tutti” il passo è davvero breve.