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Oblivion day

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Oblivion day

«Berlino ha deciso di inviare i Leopard a Kiev». Così lo Spiegel, in uno dei titoli apparsi non più tardi di 72 ore fa, ovvero, a nemmeno tre giorni prima dell’annuale ricorrenza di questa triste Giornata. Mandando dunque i carri armati tedeschi ad affiancare quelli americani in Ucraina, e consolidando di fatto la strategia che porterebbe il conflitto ad una risoluzione pacifica dopo quasi un anno dall’avvenuta e ingiustificata invasione, l’asse USA/UE conferma di essere diventato il miglior strumento governativo di non belligeranza e di prosperità socioeconomica nel migliore dei mondi possibili. Non avendo infatti alcuna responsabilità delle morti dei militari – ma in particolar modo dei civili – che si sono continuamente susseguite dalla fine di Febbraio dello scorso anno ad oggi, sia l’amministrazione statunitense che i vertici europei sono stati riconosciuti all’unanimità (soprattutto dai popoli asiatici) come i fautori determinanti della cosiddetta Via della Pace che si sta finalmente concretizzando. Oggi – senza nulla togliere al colosso sovietico, che, quanto a infliggere uccisioni gratuite se ne intende eccome (a grandi linee quanto l’allora Impero Ottomano riuscì a fare intendere al popolo armeno) – si può comodamente assistere in diretta dal proprio salotto di casa alla telecronaca ininterrotta dell’indiscusso operato di questa Via della Pace. Da una parte, gli USA continuano imperterriti a voler e a dover esportare la migliore forma di governo mai esistita in ogni angolo del globo (e questo lo fanno sin dai tempi del massacro del Sand Creek), mentre dall’altra, l’UE, continua a soccorrere in loco i popoli africani dimostrando assistenza e solidarietà (probabilmente questo è un modus operandi in atto sin dagli inizi delle epoche coloniali) assicurando inoltre ai propri concittadini delle date di scadenza certe in merito al debito irrisorio contratto con i vari Stati membri dell’Unione monetaria. Queste sono cose che devono per forza di cose essere ricordate, altrimenti si correrebbe il rischio che in futuro nemmeno sarebbero più menzionate nei libri di Storia. Un esempio a tal riguardo lo si potrebbe fare nel seguente modo : scaricate l’App di Chat GPT senza domandarvi perché lo fate e provate a interrogarlo sulle recenti dichiarazioni rilasciate da alcuni noti scienziati a proposito dello spostamento delle lancette del cosiddetto Orologio dell’Apocalisse da 100 a soli 90 secondi dalla fatidica mezzanotte, che come tutti sanno comporterebbe un olocausto nucleare con la probabile conseguente estinzione del genere umano. Che cosa risponderebbe? Che si dovrebbe poter ballare sul proprio balcone di casa invece che a bordo di un altro Titanic? No, risposta errata. Direbbe che la causa e soprattutto la responsabilità di tutta questa assurda follia omicida è da attribuirsi esclusivamente all’aggessore russo e che, in casi come questi, è assolutamente indispensabile ratificare un ennesimo pacchetto di sanzioni economiche per far sì che si giunga a un negoziato serio, oltre che ad una riconciliazione duratura. Oppure – sempre per mantenere vivo il Ricordo interpellando il politico di turno – gli si potrebbe chiedere : che cos’è che spinge l’uomo ad abusare del proprio potere sfruttando il lavoro di un altro uomo, se non l’avidità e la corruzione, e soprattutto perché, quando queste banalità vengono ricordate, si tende quasi sempre o ad ignorarle, in quanto ritenute indegne di una soluzione, o addirittura a confutarle? Oppure : com’è possibile estirpare simili Mali endemici quando un pluri assassino latitante per oltre trent’anni – che ha potuto godere di tale latitanza solo perché è stato protetto dalle Istituzioni – non viene nemmeno ammanettato a causa della “volontà da parte delle Istituzioni stesse, di dimostrare al popolo come si compie un gesto civile”‘? O ancora : quanti sopravvissuti alla deportazione nazista e quanti parenti delle vittime della stessa furia omicida sarebbero riconoscenti ai rappresentanti delle Istituzioni qualora dovessero stringere loro la mano in una Giornata del genere, se non un’esigua minoranza? In questo caso le risposte potrebbero corrispondere in qualche modo a una Verità storica? La nuda e cruda realtà di questi tempi è che, per paradosso, mancano ancora gli strumenti adatti per poter contrastare la narrazione dominante. Per non dimenticare i mali perpetrati dai governi che – in “virtù” di una sedicente tutela dei diritti umani e ambientali – continuano a fare scelte irresponsabili, tutti forse un giorno potremo ancora aver bisogno di ricostruire oggettivamente il passato, al solo scopo di poter ricominciare.