L’anno che verrà
13 Novembre 2024
Show all

Oro incenso e mirra

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Oro incenso e mirra

Ultima ora di ieri riportata dall’ANSA, che titola così:

“Wafa, almeno 11 civili uccisi in un raid israeliano a Gaza” L’attacco ha preso di mira una scuola che ospitava sfollati. Almeno 11 civili sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti oggi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira una scuola che ospitava sfollati nel quartiere di Zeitoun, a sud della città di Gaza. Fonti locali hanno riferito che gli aerei di guerra hanno bombardato la scuola al- Hurriya, che ospita gli sfollati nel quartiere di Zeitoun. Lo riporta Wafa.

Oggi, grazie alla magnanimità dell’attuale Premier Semita e alla lungimiranza del Potus uscente, è stato firmato l’accordo per il tanto imprevedibile quanto imperituro Cessate il Fuoco nel Paese dei Cedri, esortando addirittura l’indipendente e amatissima P. del Consiglio dei Ministri italiana a dichiarare che se, alla fine, si è riusciti ad ottenere un accordo in Libano si riuscirà anche a trovare un accordo per quanto concerne il canone RAI. Va da sé che – forte del recente mandato d’arresto spiccato dalla Corte Penale Internazionale nei suoi confronti per crimini contro l’umanità, prima avallato, ma poi nemmeno menzionato all’ultimo G7 – l’attuale Premier Semita abbia posto una riserva nel dichiarare sia che quel mandato d’arresto è una farsa e sia che qualora Hezbollah dovesse venire meno agli accordi presi – ovvero, tentando di riarmarsi – l’IDF non esiterebbe un solo istante a fornire supporto psicologico e assistenza sanitaria, nonché alimentare, alle vittime libanesi. Dal canto suo, il lucidissimo giovane e aitante POTUS uscente – il quale, approvando di recente la fornitura all’Ucraina di mine antiuomo, ha di fatto creato un clima distensivo tra le opposte fazioni dell’altro strategico versante bellico – è il vero artefice, e della pace imminente tra Russia e Ucraina, e del tanto sospirato quanto agognato ritorno alla fratellanza tra Israele e Libano; senza contare che sta adoperando tutta la sua influenza politica sia per offrire sostegno umano ed economico alla popolazione palestinese (il pacchetto degli aiuti umanitari stanziati dall’attuale amministrazione dem si aggira intorno ai 50 mld di $) che soprattutto per non dimenticare gli sfollati del quartiere Zeitoun, a Gaza City. Per queste ed altre innumerevoli ragioni, fonti autorevoli, analisti accreditati, nonché attenti osservatori assicurano la Sua candidatura al Nobel. Del resto – da una nota quasi da brivido, rilasciata al G7 dal fido delfino dell’indipendente e mai doma P. del Consiglio italiana, che fotografa la veridicità di ciò che da oltre 70 anni è sempre risultato essere un agire in piena autonomia da parte del Bel Paese – si evince tutto l’impegno e la costanza nel ribadire sempre e comunque i principi costituzionali fondanti, mostrando addirittura dei dubbi in merito alla liceità del suddetto mandato d’arresto e dimostrando altresì per l’ennesima volta come si possa difendere, con fatti reali, la sovranità di un Paese.