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Questione di gap

“L’OSSERVATORE SPIATO”

RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Questione di gap

Da qualche giorno a questa parte su iniziativa di diversi operatori del settore quali bancari e azionisti, oltre che magistrati e politici, si sta promuovendo una petizione che secondo le aspettative dei firmatari (che si auto definiscono eroi fiscali) dovrebbe portare entro fine anno il Paese ad eliminare definitivamente l’uso del contante, al nobile fine di combattere l’evasione fiscale, la corruzione in genere, le rapine in banca e addirittura parte delle attività illecite connesse alla criminalità organizzata. Le proposte sono chiare : eliminare nell’immediato le banconote da 500 euro, che servirebbero esclusivamente a chi ha qualcosa da nascondere, diffondere i pagamenti attraverso l’uso dello smartphone, per avere una maggiore e sicura tracciabilità, lasciare più libertà alle commissioni bancarie, in modo tale da ridurne i costi, fornire più incentivi per digitalizzare il più possibile ogni singola attività produttiva, per evitare che i cosiddetti soldi sporchi (detto sia in senso metaforico, il cui riferimento va dal riciclaggio del denaro ricavato dall’estorsione o da altre innumerevoli attività illecite alla ricettazione, sia in senso socio sanitario, per cercare di limitare i danni causati dal contagio) possano circolare liberamente, e infine, dare più comunicazione, per informare meglio l’opinione pubblica circa i sicuri vantaggi che porterà un simile provvedimento. Il divario che intercorre tra il più tradizionale dei metodi di pagamento e il nuovo che avanza, ovvero la digitalizzazione a tutti gli effetti introdotta nei pagamenti per rendere tutto più chiaro e trasparente, è abissale, ma è anche di vitale importanza per l’UE, che mira ad un adeguamento strutturato in termini di tracciabilità dei flussi di denaro estendendo il sistema ad ogni Paese membro. Ma veniamo alla sostanza della proposta avanzata sotto forma di petizione per sensibilizzare il Parlamento e indurlo a propendere per delle misure che ormai già da molto tempo interessano noti gruppi finanziari come Bilderberg o Goldman Sachs, solo per citarne alcuni, e che continua a distanziare ulteriormente questo divario che si crea e che si rigenera secondo automatismi collaudati ad ogni avvicendamento di governo tra maggioranza e opposizione. Togliendo subito dal mercato le banconote da 500 euro, che secondo questi eroi fiscali avvantaggerebbe soltanto chi ha qualcosa da nascondere, chi ha qualcosa di grosso da nascondere continuerebbe indisturbato a muovere capitali per così dire tracciabili ma in realtà occultabili tramite l’alterazione dell’uso crittografico dei registri digitali, mentre invece chi ha qualcosa di piccolo da nascondere si rifugerebbe in banconote di taglio minore, con discrete possibilità di aumentarne la contraffazione. Punto secondo : diffondendo i pagamenti attraverso l’uso dello smartphone, che a detta di tutti quelli che ci credono ancora (lo stesso si dica per l’app “Immuni”) garantirebbe una maggiore e sicura tracciabilità, si potrebbero riscontrare dei vantaggi in una prima fase di sperimentazione, questo si, ma una volta che ogni attività produttiva sparsa su tutto il territorio nazionale dovesse dotarsi di dispositivi digitali atti ad assicurare pagamenti chiari, alla luce del sole, in quale modo riuscirebbe a salvarsi qualora dovesse dichiarare un reddito che rispecchi i reali profitti, viste le condizioni non proprio incoraggianti che offre una tassazione già di per sé opprimente aggravata dalle conseguenze di una pandemia senza precedenti? Terzo : sempre secondo i firmatari di questa petizione, lasciando più libertà alle banche di attivare queste forme di pagamento si ridurrebbero notevolmente i costi di commissione, dimenticando però di dire che la concessione di un qualsiasi prestito, mutuo o piccolo finanziamento farebbe aumentare i tassi d’interesse che, complice questo difficile momento, potrebbero tornare a percentuali proibitive. Il quarto punto su cui si basa questa proposta è quello di incentivare le attività produttive nell’investimento di strumenti digitali allo scopo di evitare che i cosiddetti soldi sporchi possano circolare liberamente. Ora, se il contante dovesse sparire dalla circolazione del libero mercato e tutto l’enorme flusso di denaro speso, acquistato in titoli e obbligazioni e distribuito soltanto tramite transazioni bancarie fosse esclusivamente monitorato da qualche noto e già citato gruppo finanziario unito a qualche altro, i soldi sporchi sparirebbero e i poveri diminuirebbero sensibilmente, oppure avverrà l’esatto contrario? Come è ancora possibile non rendersene conto e non approfondire mai adeguatamente questo punto fondamentale per la tutela della democrazia? A che cosa servono i report speciali di approfondimento sulla questione quando i responsabili del divario socio economico esistente possono rispondere senza alcuna difficoltà delle proprie illecite manovre perchè continuano ad essere tutelati da dei conniventi? In ultimo, comunicare di più, ovvero aumentare nell’opinione pubblica quella consapevolezza necessaria ad illuderla che un futuro senza contanti garantirà pace e prosperità nel migliore dei mondi possibili, è questo ciò su cui si basa anche questa proposta auspicata dagli eroi fiscali : poco importa che ci siano a ragion veduta altre persone che sono contrarie all’eliminazione del contante, la sola cosa che conta per loro è far passare l’idea che quel genere di pagamento sia ormai obsoleto e utile esclusivamente alla criminalità organizzata, in modo tale da convincere l’opinione pubblica che il divario che intercorre tra l’uso del contante e l’uso del pagamento elettronico allarghi ulteriormente la forbice delle statistiche evidenziando da un lato, un netto e progressivo impoverimento dei contribuenti per le misure che l’attuale esecutivo sarà costretto a fare tagliando i fondi per la gestione del contante, e dall’altro, dimostrando che con la tracciabilità i flussi di denaro subiranno inevitabilmente maggiori controlli.