“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE
Lo Stato sovrano ucraino ha pensato bene di attaccare 4 basi aeree russe distruggendo oltre 40 bombardieri nucleari strategici, fomentando così le motivazioni per una giustificata rappresaglia da parte del colosso militare russo nei confronti dell’Occidente. Ora, visto e considerato che sia i cosiddetti Stati volenterosi (Germania, Francia e Inghilterra) che gli stessi USA non sarebbero stati informati a tal riguardo – stando a quanto è trapelato da fonti ritenute attendibili tanto dall’Informazione Indipendente quanto dal Mainstream – perché l’Ucraina dovrebbe poter ancora beneficiare degli armamenti forniti dall’Alleanza Atlantica, di cui l’Italia ne è parte integrante? Se ciò che ha detto Stephan Kornelius fosse vero – il portavoce dell’attuale esecutivo guidato da Merz, il quale, rispondendo in una conferenza tenutasi a Berlino a chi gli chiedeva se il suo governo fosse stato o meno avvertito in merito agli attacchi ucraini sulle basi russe, ha dichiarato: Il governo tedesco non è stato informato, ma l’Ucraina non è tenuta a farlo perché ha il diritto di difendersi – l’Ucraina potrebbe tranquillamente fare a meno degli aiuti europei e statunitensi, cavandosela in piena autonomia. E se da dopo il 20/02/2022, o per meglio dire, se da dopo il 20/02/2014 (che sarebbe la data dell’inizio del conflitto russo/ucraino, secondo gli ucraini, in quanto la Russia avrebbe di fatto invaso la Crimea) non si è ancora capito chi abbia vinto questa guerra, e nemmeno chi vuole davvero la pace, resta soltanto una cosa da chiarire: la contraddizione di chi auspica la pace a parole, mentre invece con i fatti è determinato a pianificare e ordinare la decimazione di un popolo, è inconfutabile, e nessuno – nemmeno chi si è reso complice di aver indotto l’opinione pubblica a credere che lo Stato aggressore fosse la Russia – potrà mai dimostrare il contrario. La pressoché quasi totalità dell’attuale territorio ucraino, infatti, è appartenuta per secoli prima alla Russia imperiale e poi all’ex URSS, dopodiché, in conseguenza alla disgregazione delle Repubbliche sovietiche socialiste avvenuta nel 1991, il territorio russo ha dovuto subire un logico ridimensionamento fino al giorno in cui – nel 2010, ovvero quando i piani per l’adesione alla NATO furono accantonati da Viktor Janukovic, l’allora predecessore dell’attuale fantoccio americanizzato responsabile di tutte le vittime militari e civili del suo Paese, il quale scelse di mantenere lo Stato sovrano ucraino indipendente e neutrale – lo stesso Janukovic fuggì in Russia a seguito dei disordini che scoppiarono in Ucraina (la nota rivoluzione arancione denominata Euromaidan) e che di conseguenza portarono le forze militari ucraine ad iniziare nel 2014 la guerra nel Donbass, infischiandosene degli accordi stipulati con il Protocollo di Minsk. Va da sé che sia la NATO che la Russia avevano interessi comuni ad annettere l’Ucraina, ma qual’è stata la causa scatenante del conflitto? La volontà di espansione da parte della Federazione Russa, oppure la stessa volontà dimostrata dall’Alleanza Atlantica? Se l’opinione pubblica – complice purtroppo delle aberranti pianificazioni globaliste di distruzione di massa – è male informata, è soltanto perché preferisce occuparsi di altro, svagarsi con intrattenimenti a dir poco opinabili, un’opinione pubblica formata da individui (ma soprattutto da associazioni) che evitano di approfondire gli argomenti: un individuo che ha formato in tal modo la propria opinione, giusto per fare un solo ed unico esempio, non potrà mai sapere che durante lo svolgimento del Giro d’Italia ciclistico a un cameraman di una tv nazionale è stato ordinato di non inquadrare le bandiere palestinesi poste lungo il ciglio di una strada, semplicemente perché si rifiuterà a priori di crederlo, e anche perché – ciò che a quell’ individuo interesserà – sarà soltanto che tutto l’entourage della Corsa in bicicletta più seguita d’Italia sia stato ricevuto in Vaticano dal neo eletto Papa Leone XIV, la sola autorità spirituale e politica in grado di convertire i cattivi in buoni e porre le condizioni per un cessate il fuoco permanente su tutti i fronti. Dunque sarà forse per questo che oggi, alla luce di una possibile escalation di un conflitto nucleare globale su vasta scala, la società moderna ed evoluta dell’anno 2025 può tranquillamente ignorare l’eventuale rappresaglia russa.