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Libertè Egalitè Fraternitè

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Libertè Egalitè Fraternitè

Da uno stralcio del seguente racconto – narrato in presa diretta da un’anonima attivista a seguito di una delle innumerevoli manifestazioni che si sarebbero dovute svolgere in modo pacifico nel territorio francese – si può evincere il grave peso delle omissioni di una stampa politicizzata (in merito ai fatti accaduti) all’unico vile scopo di cooperare per intimidire deliberatamente chiunque intenda esprimere dissenso sull’attuale posizione Macrodemocratica e formare così opinionisti di vario genere ed estrazione nello spaccato reale della sfera pubblica.

Piazza della Repubblica. Vengo da sola a manifestare pacificamente. Si avvicinano le CRS (Compagnie Républicaine de Securitè, poliziotti francesi con funzioni antisommossa e di protezione civile). Perquisiscono la mia borsa e prendono la mia carta d’identità. Segue una discussione surreale. «Signora, perché è qui?» «Perché rivendico il mio diritto a manifestare contro la riforma». «Sapete che un’ordinanza del prefetto vieta qualsiasi assembramento in Place de la République?» «No, non lo so. Puoi mostrarmela?» «Esiste, basta dimostrarla». «Mi piacerebbe vederla». La poliziotta dice qualcosa al suo capo ed entrambi guardano i loro telefoni. Sembra che non riescano a trovare l’ordinanza. Dopo alcuni minuti il CRS riprende. «Signora, comincio a scrivere il rapporto». «Chiamo il mio avvocato». Dopo alcune ricerche il mio avvocato mi informa telefonicamente che sul sito della prefettura non è stata pubblicata alcuna ordinanza e che, quindi, tale registrazione è illegale. Informo il CRS che non vuole sentire nulla e continua la sua verbalizzazione. Gli dico : «Anche se la tua ordinanza esistesse, parla di divieto di assembramento. Come potrei riunirmi da sola?» «Il ragazzo accanto a lei ha detto “buona fortuna”. Quindi eravate in tanti». «Non lo conosco!» La poliziotta non mi ascolta e mi dice che riceverò una multa di 135 € e che è meglio che lasci il posto altrimenti mi multerà di nuovo. Alla fine me ne sono andata. Sfiderò questa multa, proprio come sfido questa regressione costante. Procedimenti e arresti illegali sono quotidiani, contribuiscono solo di più alla rabbia ambientale. Peggio per chi comanda.