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Paura di riconciliazione

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Paura di riconciliazione

Generare paura per poi farsi carico di salvare il mondo degli elettori (e non) proprio da quella paura, nel corso del tempo si è rivelata una pratica efficace per le amministrazioni governative, dimostrando come sempre tramite la divulgazione delle narrazioni dominanti che per guidare un Paese verso una certa direzione è indispensabile attuarla, quella pratica. Con l’inverno ormai alle porte, costringere la sudditanza a riscaldarsi con il gas metano nel bel mezzo di un aumento esponenziale, oltre che inevitabile, dei prezzi al consumo – pena, pesanti sanzioni pecuniarie per chi osasse anche soltanto immaginare di usare legna da ardere – è un classico esempio di come questa pratica si perpetua nei secoli. Ora, considerato che la crescente tensione – in termini catastrofici, che una paura di gran lunga superiore e di certo più terrificante di qualsiasi altra – sta imperversando nello scenario geo politico internazionale, e visto e anche oltremodo sentito dall’attuale Presidente USA che l’Armageddon nucleare potrebbe rivelarsi una “opzione”, perché vengono di fatto divulgate delle notizie che dicono che l’amministrazione USA avrebbe già ordinato l’equivalente di qualcosa come 290 milioni di $ di NPlate (il farmaco anti radiazioni) mentre al contempo, secondo fonti attendibili, viene sostenuto che «l’evocare visioni apocalittiche da parte degli USA rientra nell’ordine di un piano strategico usato come deterrente per scoraggiare le intenzioni bellicose di un pazzo furioso che non pensa ad altro che seminare odio, panico, distruzione e morte»? Che cosa in realtà si aspettano tutti questi neo satrapi globali : che i popoli non insorgano e che a loro volta, dopo aver provato a governare tramite altri rappresentanti eletti “democraticamente”, si rifiutino di emularli? Oppure magari che accettino senza condizioni il loro infelice destino di agnelli pronti per la libagione e che diventino tutti come tanti Isacco, pronti così ad immolarsi nella speranza che i loro padri carnefici non siano tacciati di crimini contro l’umanità? Per quale oscura ragione il Vaticano non prende una posizione diretta all’ONU in qualità di Stato membro e perché – invece di indurre i rispettivi Stati sovrani a risolvere i negoziati con ogni mezzo (diplomatico e non) – si limita a non rivelare per intero le tremendi profezie contenute nel segreto di Fatima? Come mai evita accuratamente di dire la Verità, a proposito di chi durante questi ultimi 500 anni è diventato non soltanto l’untore, ma anche il maggior Stato responsabile in termini di espansionismo e di sterminio di massa (entrambi perpetrati attraverso un sistema di informazione coperto da troppe omissioni, ma che nasconde la più bieca pianificazione)? Perché insomma non interviene, quando uno Stato che dichiara pubblicamente di voler esportare la democrazia e inizia a fare la guerra (per mero interesse economico) in un altro Paese (dicendo che vuole difendere proprio quel Paese da una tirannia atroce con missioni umanitarie) ne ha già pianificata un’altra in un altro Paese ancora, purtroppo sempre per lo stesso solito vile motivo?