Suggerimenti dal vivo
16 Novembre 2022
Live Tips
2 Dicembre 2022
Show all

Procerberus

“L’OSSERVATORE SPIATO” RIVISTA OCCASIONALE IN RETE

Procerberus

Il fatto che chiunque ancora sano di mente abbia archiviato la questione Covid e che non abbia più alcuna intenzione di anche soltanto sfiorare l’argomento, per ovvie ragioni, è un dato oggettivo, che trascende qualsiasi analisi relativa alla pandemia. La sola (oltre che solita) nota “precauzionale” mirata a destabilizzare tale oggettività resta quella fornita da una buona parte della comunità scientifica, che con l’avvicinarsi delle festività natalizie è stata per certi versi costretta a segnalare per l’ennesima volta la pericolosità non soltanto delle ultime varianti, ma ora addirittura anche della comune e vecchia influenza, riconosciuta all’unanimità come foriera di memorabili genocidi nonché causa primaria dei decessi avvenuti per correlazione con altre gravi patologie. In sostanza, questa tanto agognata verità sull’efficacia del vaccino anti Sars Cov2 nemmeno i posteri, forse, la scopriranno, perché con tutte le versioni che i virostar (o le virostar?) hanno dato per certe e poi smentito, poi ridato e poi ancora smentito, periranno anche loro, i posteri, prima di poter conoscere l’ardua sentenza dell’ultimo ipotetico processo mosso a carico di questi luminari della virologia. Se fosse vero che il vaccino anti Sars Cov2 ha salvato milioni e milioni di vite umane evitando un’epidemia di proporzioni catastrofiche – così come è stato ribadito fino alla nausea – perché mai, nonostante il contagio si è di fatto esteso a tutta la popolazione, non si è riusciti a raggiungere l’immunità di gregge sebbene i non vaccinati abbiano contribuito all’espansione del virus? Quali sono i dati che proverebbero scientificamente che se ogni singolo individuo fosse stato vaccinato si sarebbe potuta evitare questa già immane ecatombe? Dove li nascondono questi dati? Se fosse vero che la maggioranza dei Pro Vax (o Provax?) – consci del fatto di essersi schierati dalla parte giusta e solidale, ma soprattutto responsabile – non avesse deliberatamente discriminato i cosiddetti No Vax, perché, non appena sono stati di recente presi dei provvedimenti contro chi organizza rave party li hanno difesi a spada tratta, schierandosi e giustificando la loro parassitaria condotta sociale sostenendo che in questo Paese le priorità sono altre? Nell’assurda logica del “ti piace vincere facile” connessa alla propaganda, così come alla rappresentanza della narrazione dominante – che invece di svolgere il loro sacrale incarico di conduttori costruttivi di confronti tv, non fanno altro che tentare di monopolizzare il dibattito pubblico – gli assembramenti che favoriscono il contagio non sarebbero forse bipartisan? Perché, sempre in riferimento a questa Maggioranza, durante la seconda e la terza ondata faceva comodo tacciare di irresponsabilità quegli stessi individui per così dire poco sobri? Partendo da uno dei principi fondanti della filosofia – ovvero quello di smettere mai di porsi delle domande e una volta trovate le risposte di continuare a dubitare sulle stesse – e di come e perché proprio i filosofi siano stati di recente denigrati e tacciati di inutilità (specie a riguardo della Vera Scienza, ovvero della Medicina) si potrebbe rispondere a queste ultime sostenendo che la macchina del fango usata per screditare le persone – ma soprattutto le opinioni, e consolidata da tempo immemore e oggi meglio nota come Cancel Culture – è stata e purtroppo sarà ancora una delle cause del fallimento politico e sociale e che, a forza di degenerare progressivamente, ha determinato per effetto le innumerevoli emergenze che si sono susseguite in questi anni. Qui – in questo piccolo spazio della Rete che ospita una miriade di contenitori di contenuti – non si è mai messa in discussione l’esistenza di Sars Cov2, al contrario, ci si è sempre interrogati sull’origine e sulle cause malgrado la suddetta Maggioranza si sia sempre avvalsa della teoria del salto di specie, eppure, dopo circa tre anni di bombardamenti multimediali ininterrotti a proposito degli studi che proverebbero la responsabilità dei pipistrelli e dei pangolini – sommata a quella ben più grave dell’incuria umana – esistono ancora dei dubbi. Perché? I relatori/promotori di questi studi stanno forse cominciando a ragionare come i filosofi e/o viceversa, oppure sta emergendo qualcosa di più inquietante dagli abissi dell’indicibile?