A proposito di Klamm
1 Giugno 2016
Ethan & Audrey
25 Maggio 2016

Lizzie Queue


Tragedia in tre tempi

di Giorgio Delle Chiaie
 
Sulla speranza

Personaggi

Elisabeth Queue
Edgar
Tori
Gli Eletti
Voci e comparse

Costumi e scenario

I costumi, adattati alle esigenze del testo, verranno resi noti progressivamente, nell’arco dei tre tempi. L’allestimento scenografico è essenziale, completamente rosso, con due uscite laterali : gli spazi sono rivestiti in carta da parati, dalla quinta di fondo alle quinte laterali, palcoscenico compreso e proscenio escluso.

PRIMO TEMPO

A sipario aperto



Voce narrante - Anno 2090. Un asteroide grande quasi quanto l’intera sfera terrestre sta per entrare in rotta di collisione con il nostro pianeta. L’ineluttabilità dell’impatto costringe l’O.N.U. a diramare lo stato d’allerta a circa due anni dalla fatidica data, generando un progressivo e inesorabile scenario apocalittico. Esattamente l'anno dopo siamo sul pianeta Marte, sede della comunità scientifica terrestre insediatasi trent'anni prima a seguito di collaudate spedizioni. -

Rumori indistinti, sovrapposti a delle forti esplosioni, provocate da un audio riprodotto e amplificato dietro le quinte e a un dialogo fuori campo (in inglese, l'unica lingua parlata dalle diplomazie internazionali di fine secolo).

Voce del Generale More - (risoluto, ripetuto per due volte) ... Comandante Zvarinskij ....................................... provenivano dalla Base Draconigena! Ha sentito? Quali seri rischi stiamo correndo? Perchè Anthropolis è funestata da queste esplosioni? Mi avevano garantito che il fenomeno non si sarebbe più verificato, nonostante non siano ancora stati capaci a individuarne le cause ... (furioso) ... Comandante Zvarinskij ... -
Voce del Comandante Zvarinskij - (pacato) ... l'ultimo rapporto dei vulcanologi che stanno seguendo passo dopo passo quanto è accaduto alla Base Draconigena evidenzia che sia queste esplosioni che quelle avvenute 72 ore fa siano da considerarsi una conseguenza naturale delle esplosioni indotte che abbiamo effettuato sul vicino cratere del Monte Kraflat, mirate a provocare le immissioni di ossigeno e anidride carbonica e di tutti quei gas inerti che, a differenza di quanto accade nell'atmosfera terrestre, qui ci consentono di respirare .... -

Entrano dunque da una delle due uscite laterali, Vladimir Zvarinskij, Comandante della navicella spaziale “Odyssey”, e William (“Will”) More, ex Generale dello storico corpo dei Marines degli Stati Uniti d'America ed ora Comandante della Base Draconigena su Marte. Entrambi indossano delle casacche militari completamente rosse.

Il Comandante Zvarinskij - ... come avete intenzione di procedere nei loro confronti? Perchè Hamilton è stato escluso dal piano di evacuazione? -
Il Generale More - Una cospicua maggioranza che ha votato a favore della vostra integrazione si è già espressa in merito ... -
Il Comandante Zvarinskij - (perentorio) ... a scrutinio segreto! -
Il Generale More - (sprezzante) Personalmente ritengo che lo scrutinio segreto non sia stato altro che un abominevole sistema di comodo per garantire l'anonimato a chi non aveva le palle per ammettere le proprie scelte democratiche, ma in questo caso, dove le sole cose che contano sono avere a disposizione per la collettività individui che non si limitino semplicemente a fornire un contributo scientifico che altri individui sono in grado di fornire, credo che sia l'unico modo per evitare che certi incapaci possano partecipare al nostro progetto di vita sociale. -
Il Comandante Zvarinskij - (esterrefatto) Incapaci? Lei ritiene quindi che il precursore del sistema quantistico corpuscolare* sia un incapace? - *basato sul funzionamento di particelle accelerate che, fissate sulla propagazione di onde elettromagnetiche per mezzo di corpuscoli riflessi sulle stesse onde, possono generare un'induzione in grado di veicolare i raggi cosmici.
Il Generale More - (furioso) Ci troviamo in piena autarchia, per ovvie ragioni logistiche ! -
Il Comandante Zvarinskij - (stesso tono) Le stesse ragioni che ci hanno spinto a fare quello che abbiamo fatto! -
Il Generale More - (divertito/provocatorio) Se lei è così ... cinico ... da farsi sopraffare ancora da questioni morali preistoriche mi dica allora perchè non ci torna, laggiù? (dopo una pausa, risoluto. Poi uscirà) Rassegnatevi! Rassegnatevi e collaborate. E' l'unica risorsa che vi resta! -

Il Comandante Zvarinskij inizia così diversi andirivieni : esce dalla parte opposta rispetto al Generale More, marciando con sempre più evidente difficoltà ogni volta che farà rientro dall'altra parte. In sottofondo ancora rumori indistinti e altre esplosioni, più deboli. Dopo il terzo andirivieni, in assenza dell'ufficiale sovietico. Silenzio. Attimo di buio.

Voce fuori campo (campionata, sovrapposta a segnali acustici, in tono metallico) - Base Cerberus ... volumetria penta dimensionale conforme... ad ogni ... singola struttura ... numero residenti effettivi 4539.... numero residenti attuali 47... identificazione Comandante Zvarinskij avvenuta ... al di fuori del perimetro penta ... dimensionale .... -

Con il ritorno delle luci, la dottoressa Yaksi, una scienziata indiana di fama internazionale (nota per aver ideato e progettato le lenti visive*) e il Comandante Zvarinskij. Identiche casacche militari rosse. Tensione. *sofisticati apparati costituiti da minuscoli lenti corneali, contenenti due microprocessori in grado di inviare e ricevere informazioni gestite da un server interattivo.

La dottoressa Yaksi - (apprensivo) Non ha risposto? - Il Comandante Zvarinskij - (rassegnato) No ....... avranno eliminato anche lui ... lo avranno deciso poco dopo la nostra partenza ... -

Pausa

La dottoressa Yaksi - (riflessivo) Per riuscire a modificare la connessione del server interattivo*, che ci consentirebbe di immettere le informazioni necessarie a eludere il loro sistema entro un lasso di tempo relativamente criptato, dovremo in qualche modo .... - *un server annesso a una banca dati satellitare, dotato di un sistema interattivo e collegato esclusivamente a ad un unico telecontrollo.
Il Comandante Zvarinskij - (perentorio) ... dobbiamo riuscirci! Abbiamo il dovere di continuare a mantenere viva qualsiasi speranza .... -
La dottoressa Yaksi - ... se non possiamo più accedere a Base Phoenix non vedo come potremo riuscirci, ammesso di avercene il tempo, e se in qualche modo dovessimo farcela bisognerebbe comunque arrestare il propulsore del server interattivo per poter determinare una scissione dei raggi cosmici che lo alimentano, in modo da sospendere temporaneamente l'espulsione dei fotoni. Così facendo verrebbe meno il segnale al satellite orbitante, che a sua volta non potrebbe più inviarlo a Base Phoenix. -
Il Comandante Zvarinskij - Che cosa si potrebbe fare quindi dal telecontrollo di Base Phoenix? E perchè i Draconigeni° che presidiano l'ingresso non sono stati dotati di lenti visive? - °un esercito di mutanti a difesa di Base Phoenix, comandati dal Generale More.
La dottoressa Yaksi - Dal telecontrollo di Base Phoenix è possibile inviare e ricevere le informazioni salvate ed elaborate dal server interattivo in una miriade di opportunità speculative, a seconda del fruitore, ammesso che porti le lenti visive, ovviamente. I Draconigeni sono stati programmati per difendere Base Phoenix da qualunque potenziale intruso che si avvicini entro un raggio di cinque chilometri quadrati. Per cui direi che sono stati deliberatamente sprovvisti di lenti visive, non soltanto per favorire una concentrazione ottimale degli ordini impartiti, ma anche per evitare che i raggi gamma, i loro principali agenti mutageni, potessero subire ulteriori e irreversibili alterazioni. -
Il Comandante Zvarinskij - (disperato) Questo non spiega però perchè invece noi possiamo usarle! Non spiega perchè loro possano disporre di un sistema così avanzato, così come non spiega perchè abbiano dovuto eliminare addirittura lo stesso Hamilton ... -
La dottoressa Yaksi - (accorato, dopo una pausa) ... la verità è che non c'è più tempo ... in questo senso la moglie di Hamilton è stata profetica, purtroppo ... ricorda? E' meglio morire con dignità per diventare il luogo stesso di una nuova vita ultraterrena, piuttosto che vivere senza alcun limite sperando che la nuova vita conduca i posteri all'immortalità ...

Altra pausa

... dobbiamo essere realisti Comandante Zvarinskij ... noi non abbiamo alcuna speranza contro i Draconigeni, e personalmente, piuttosto di ... -
Il Comandante Zvarinskij - ... dobbiamo trattare con Steiger ... -
La dottoressa Yaksi - (alterato) ... ma perchè vuole ostinarsi? A che pro? -
Il Comandante Zvarinskij - Steiger è il più compromesso tra loro, è quello che ha fatto più errori ... -
La dottoressa Yaksi - (sarcastico) ... una miriade di errori madornali ... come quello di epurare il telecontrollo di Base Cerberus! Ha forse perso la memoria Comandante Zvarinskij, o forse pensa che il fatto di non permetterci più di assistere ai massacri che si stavano compiendo sotto i nostri occhi in preda al panico più assoluto sia da considerarsi un gesto che potrebbero valutare come un errore? Me lo dica, coraggio ... mi dica perchè un uomo di potere come Steiger, conferitogli dagli stessi gerarchi che hanno fornito al vostro controspionaggio le informazioni necessarie a garantire con certezza assoluta (mimando come tra virgolette la parola inesistenza) l'inesistenza del progetto Anthropolis, dovrebbe trattare con chi ha tentato in ogni modo di dimostrare a tutti che era da più di trent'anni che si sapeva questa atroce verità? -
Il Comandante Zvarinskij - (furioso) In quale modo lo avremmo dimostrato? Pensando a come sarebbero vissuti i nostri figli? Obbligando i servizi segreti di tutto il mondo a competere in una gara che invece serviva soltanto a loro, credendo al tempo stesso di lavorare insieme a un progetto per il bene comune dell'umanità? -
La dottoressa Yaksi - (dopo una pausa) Perchè Steiger? -
Il Comandante Zvarinskij - Hamilton era presente a Salt Lake city ... -
La dottoressa Yaksi - (esterrefatto) ... non è possibile ... era a Odessa ... ricordo benissimo la bolgia delle rispettive conferenze stampa ... un momento, mi faccia capire bene ........ mi sta dicendo che per far credere alla gente che esisteva una reale collaborazione tra i due paesi, nata per consolidare l'alleanza del nuovo patto atlantico, usarono una dichiarazione registrata, è questo che sta cercando di dirmi? -
Il Comandante Zvarinskij - Washington e Mosca avevano gli stessi identici interessi a collaborare. Loro ... -
La dottoressa Yaksi - (disperato) ... non è possibile, sono ovunque ... stermineranno anche noi ... -
Il Comandante Zvarinskij - ... evidentemente Hamilton fu incaricato apposta dal suo governo per far sapere che un nuovo e ambizioso progetto di intelligence stava per rivoluzionare ancora una volta i rapporti diplomatici internazionali ... -
La dottoressa Yaksi - ... perchè Steiger? -
Il Comandante Zvarinskij - All'epoca del misfatto Steiger era sia nel Bundesrat che nei servizi segreti. Il suo incarico era quello di seguire attentamente l'evoluzione delle ricerche del professor Franchi. Quando Irini lo informò, che Franchi scoprì sia le cause che l'origine della catastrofe che si sarebbe ... -
La dottoressa Yaksi - ... quindi non fu Irini a somministrargli ... -
Il Comandante Zvarinskij - ... non ho detto questo ... sto dicendo che Steiger procurò i documenti necessari al piano di protezione di Irini, e che in quei documenti, archiviati tutt'ora nel server interattivo, c'è la prova evidente che Steiger avrebbe fallito se non fosse stato per l'intervento di un suo collaboratore registrato con il nome di Friedrich Schmidt, che riuscì a non far trapelare mai la vera identità di Irini e che ancora oggi risponde al nome di Hans Heisen ... -
La dottoressa Yaksi - (esterrefatto) ... non può essere ... Heisen ... -
Il Comandante Zvarinskij - ... è uno di loro ... ha divulgato dei segreti di stato per depistare l'attenzione mediatica ....... ai loro occhi un errore come quello di Steiger equivarrebbe a una condanna a morte se venisse rivelato, nonostante i risultati ottenuti. -
La dottoressa Yaksi - (furioso) Se lei era a conoscenza di questi fatti perchè non ha mai fatto rapporto al suo compagno presidente Dasvin? -
Il Comandante - (stesso tono) Anche Dasvin è coinvolto! Sapeva che la costruzione di Base Phoenix fu concordata con Pechino per evitare che il debito pubblico russo assumesse delle proporzioni colossali, sapeva che i protocolli segreti custoditi a Mosca, che prevedevano la costruzioni di altre due Basi, stavano per essere svelati a Londra ... -

Buio. Silenzio, relativamente prolungato, seguito da un rumore assordante riprodotto e amplificato dietro le quinte, come di un razzo che sta per essere lanciato in orbita. Altro silenzio, breve. Con il ritorno delle luci, la scena è gremita di comparse, i Draconigeni, immobili di fronte al pubblico presente in sala. I Draconigeni indossano una sorta di cilindro nero, di cartapesta, legato in vita da una cintura nera, di stoffa. Il costume, che ricopre il corpo dalle spalle alle ginocchia, avvolgendo le braccia, è completato con un paio di stivaletti neri, da pugile, e da una calzamaglia dello stesso colore, che ricopre il volto. Nell'udire la voce campionata (fuori campo) i Draconigeni sfonderanno il cilindro di cartapesta con le braccia e scenderanno minacciosi dal palcoscenico, uscendo dalla sala attraverso i corridoi della platea.

Voce campionata - Base Phoenix ... volumetria penta ... dimensionale ... conforme ad ... ogni singola struttura ... numero residenti effettivi 7396 ... -

A seguire brevi segnali acustici, a intermittenza (metallico) e uno scambio di battute (fuori campo) tra il Generale Will More e il Generale Chang Zhou Jin, ex capo dei servizi segreti della Repubblica Popolare Cinese, entrambi cittadini insospettabili, membri di un Ordine massonico internazionale : gli Eletti. Simultaneamente entrano altri Eletti (indossano le stesse casacche mimetiche rosse già viste in precedenza) i quali si dispongono a semicerchio, con le spalle rivolte verso il proscenio, in attesa di un evento imminente, deducibile dal loro imperscrutabile atteggiamento : il già menzionato fisico italiano, il dottor Lucio Irini, un biologo statunitense, il dottor Francis Fitzgerald Finley, un ex funzionario dell'esercito della Repubblica Popolare Cinese, il tenente colonnello Ho Huang Li, un ex capitano di polizia pluridecorato al merito del valore civile, il britannico Trevor Morley, l'ex presidente russo Sergeij Dasvin, l'ancora giovane e brillante ex Cancelliere della Repubblica Federale tedesca Heinrich Steiger, e un semiologo ebreo, il prof. Moses Rothmann.

Voce del Generale More - ... l'annuncio ufficiale è previsto per il giorno quattro alle ore otto a.m. Sarà lui stesso a diramarlo. Subito dopo salirà a bordo dell' Air Force One insieme a tutti gli altri per raggiungere Salt Lake City ... -
Voce del Generale Zhou Jin - (sprezzante) ... un secondo dopo, quando quel fantoccio di Xiao Ling dichiarerà apertamente la propria strategia difensiva, il sangue comincerà a deviare il corso dei fiumi, e tutti rimpiangeranno il significato di quello che avrebbe dovuto essere un vero bombardamento atomico in piena regola. -

Pausa. Entrano dunque i due Generali (dalla stessa parte) da una delle due uscite. Anche loro indossano le casacche militari rosse. Il saluto (a braccia alzate : la destra ripiegata verso il volto, a pugno chiuso, e la sinistra tesa, a palmo aperto) che tutti fanno con convinzione, conferma la solennità del momento. Ai due generali, che si piazzano nel mezzo, si unisce l'ex Cancelliere tedesco Heinrich Steiger.

Il Generale Zhou Jin - (fiero) Ogni singolo Eletto dei 1726 rimasti è stato informato dettagliatamente sulle procedure da adottare per il piano di evacuazione ... (dopo un brusio sommesso da parte degli astanti) ... i migliori ingegneri e tecnici che sbarcheranno su Anthropolis ci aiuteranno a ripristinare i danni causati alla Base Draconigena, ma soprattutto si impegneranno, fornendo il massimo delle loro competenze, per la nuova realizzazione di Base Cerberus. Subito dopo il mio intervento infatti, il Generale More vi illustrerà il piano di distruzione in atto ad opera dei Draconigeni, che avranno l'ordine di salvare, al solo scopo riproduttivo, i 2576 Costretti* di sesso femminile che tutt'ora risiedono nella suddetta base. Per quanto concerne invece i nostri rapporti con i Costretti di sesso femminile residenti a Base Phoenix, l'accordo per un limite contenuto di prolificazione inferiore ai due Neo Eletti, raggiunto per altro in una totale condivisione, non preclude necessariamente il rispetto del limite di anzianità che avevamo loro imposto .... la copertura e l'assistenza sanitaria garantita dai nostri 1083 medici, che sommati ai 94 in arrivo ci potranno assicurare ottime prospettive, non dovranno distoglierci però in alcun caso dal nostro dovere prioritario : ogni singolo neo Eletto, a prescindere dall'atto del concepimento, verrà svezzato da un unico tutor, naturalmente estraneo e di sesso maschile, che avrà l'obbligo di introdurlo ai saperi scientifici che regolano la vita su Anthropolis, e di orientarlo il più precocemente possibile alle leggi dell'Ordine che rappresentiamo. - *scienziati che hanno inconsapevolmente contribuito alla realizzazione del progetto Anthropolis.
Il professor Rothmann - Premesso che un eventuale fallimento del tutor, ascrivibile alla maggiore età del soggetto indicato, comporterebbe l'eliminazione fisica di entrambi, quali sarebbero le aspettative di emulare la pura razza dell'Ordine che rappresentiamo da parte di un neo Eletto generato dallo stupro collettivo di una Costretta, per esempio, o magari dal tentativo velleitario di un Draconigeno, che qualcuno riterrebbe senz'altro ribelle per aver preso delle iniziative che andassero decisamente oltre gli ordini impartiti? -
Il Generale Zhou Jin - Più che di emulazione parlerei di sindrome competitiva : un essere venuto alla luce nei modi da lei descritti e pedagogicamente orientato a seguire i nostri principi rappresenterebbe uno stimolo per le generazioni a venire. -
Il dottor Finley - Oltretutto, tenendo conto dell'assoluta infondatezza scientifica sulla cosiddetta ribellione da parte di un mutante privo di intelligenza artificiale, escluderei la seconda ipotesi. -
Il Professor Rothmann - Eppure, se il nostro scopo originario è quello di cancellare la memoria dell'esistenza terrestre nelle nuove generazioni, dovremmo in qualche modo cercare di costruire al meglio le nostre esperienze per renderle oggettivamente sensate. Il che significherebbe comunque, per loro, sottomissione, frustrazione ... -
Il Generale Zhou Jin - ... noi agiremo in modo tale che un neo Eletto non debba più provare alcun sentimento. L'unica legge che lo governerà sarà quella che ci ha portati a essere dove e come siamo, e ad avere ciò di cui disponiamo. -
L'ex presidente Dasvin - Io sono della stessa idea del prof. Rothmann. Penso che un passato dovremmo ricostruirlo. Il passato riflette sempre l'avvenire, in ogni caso. -
Il professor Rothmann - Morley? -
Il Capitano Trevor Morley - Dipende dal passato. Soprattutto se si tiene conto di come e del perchè siamo qui. -

Pausa. Tensione.

Il dottor Irini - A mio avviso ... -
Il Generale Zhou Jin - (perentorio) ... Generale More ... -
Il Generale More - (risoluto) ... per disattivare il sistema difensivo del perimetro penta dimensionale di Base Cerberus è necessario intervenire direttamente sull'apparato delle fibre ottiche, dove è presumibile che abbiano già innescato degli ordigni telecomandati. Ora, preventivando una perdita stimata intorno alle novanta unità, perdita che per altro sarebbe colmata da altrettante unità che attualmente si trovano già in una fase di programmazione terminale, siamo in grado di affermare che l'intera operazione non durerà oltre i cinquanta minuti. -
Il tenente colonnello Ho Huang Li - E' un'assurdità. Noi non sappiamo quanto i Costretti abbiano implementato il loro apparato bellico avendo ancora a disposizione un'astronave come l'”Odyssey”. Non si tratterà di un semplice blitz. -

Pausa. Tensione crescente, acuita dal Generale Zhou Jin, che con un cenno del capo cede la parola all'ex Cancelliere Steiger.

L'ex Cancelliere Steiger - I negoziati in corso tra i rappresentanti delle Nazioni Unite, intenti a scongiurare il conflitto atomico che coinvolgerebbe tutti i paesi membri, si sono rivelati inconcludenti. Le guerre che si sono susseguite in ogni area delle rispettive nove basi di lancio esistenti continuano a causare gravi perdite tra i rispettivi eserciti. Il rischio è che oltre a Odessa potrebbe essere distrutta anche la base di Aqaba. Sostanzialmente quindi il piano di evacuazione potrebbe essere compromesso se la “Mantide” non dovesse arrivare in tempo. Il Comandante Delgado infatti ha provveduto a comunicare agli Eletti interessati le coordinate dell'atterraggio di fortuna che dovrebbe avvenire dalle parti di Dalanzadgad, nel Gobi meridionale ... -

Buio. Voce narrante - Simultaneamente, a casa di Elisabeth Queue, un’antropologa, cinquantenne, vedova di Ian Hamilton, il grande scienziato rimasto ucciso in un conflitto a fuoco un mese prima dell'annuncio ufficiale dello stato d'allerta. “Lizzie”, una donna straordinaria sotto molti punti di vista, così chiamata affettuosamente da chi la conosce bene, sta ascoltando il racconto (quello che avete appena visto) di sua figlia Tori. La famiglia di Hamilton è residente a Wick, desolata e cupa cittadina del nord della Scozia, uno degli ultimi centri abitati che si affacciano sulle isole Orcadi.

Lizzie Queue - (provocatorio) ... interessante ... e poi, che altro succede? -
Tori - (isterico) Che ne so! Che cosa vuoi che ne sappia? E' solamente uno stramaledettissimo incubo, in che lingua devo dirtelo? (dopo una pausa) Ma tu come fai, dimmelo ... dimmi come fai a startene lì così, senza nemmeno ... (ancora isterico, ripetuto più volte) ... accendi la luce... -
Lizzie Queue - ... calmati ... non essere ... -
Tori - ... non mi toccare! -
Lizzie Queue - (allarmato, inseguendola) Dove vai ... dove stai andando? Vieni qui .... Tori ... -

Con il ritorno delle luci madre e figlia si ritrovano in scena, a sipario chiuso, davanti a un tavolino e quattro sedie.

Tori - (prendendo una sedia e scaraventandola poco distante) ... ce n'era una di troppo ... -
Lizzie Queue - (accorato) ... ti scongiuro Tori, non fare così. Io non ... -
Tori - (provocatorio) ... ma come, non la vuoi fare? Non ti senti di farla? -
Lizzie Queue - (risoluto) Parla chiaro! -
Tori - Certo che da una come te, così amante della gioia di vivere, non mi sarei mai aspettata un rifiuto così netto. Di che cosa hai paura, che ti dica chi è stato? Scommetto che se lo venissi a sapere sul serio ora come ora saresti capace perfino a startene zitta. O no? -

Pausa

Lizzie Queue - (grave) Tuo padre ha vissuto come tutti gli uomini di scienza, libero di professare gli studi che ha intrapreso nell'arco della sua vita, e proprio per questo portato a soddisfare i bisogni dei suoi carnefici. -
Tori - (dopo una risata sarcastica) Bè, sai che ti dico? Che io la faccio lo stesso, con o senza di te ... -

La figlia va dunque a sedersi, concentrandosi con entrambe le mani poggiate sul tavolino, mentre la madre, nel tentativo di dissuaderla, finisce per terra a seguito di una colluttazione (in completa assenza di dialogo).

Tori - (aggressivo) Ora quello che volevi lo hai ottenuto, no? Ora tutti diranno aveva ragione lei ... ci hanno nascosto la verità per più di trent'anni per obbligarci a sparire! -
Lizzie Queue - Io ho soltanto ... -
Tori - (isterico) ... tu sei colpevole quanto loro! -

Altra pausa, più lunga rispetto a quella precedente.

Lizzie Queue - (rassegnato) Ti ricordi quando ... -
Una voce fuori campo - (maschile, urlato da dietro il sipario) ... trecentocinquantanove ... -
Lizzie Queue - (scostando un ampio lembo della tenda e parlando alla figlia mentre continua a guardare all'ingiù dalla finestra del secondo piano della loro casa, che da sulla strada, una litorale del mare del Nord*) ... è pazzesco ... - *la tenda è il sipario, quello classico, chiuso da due parti che si uniscono. La finestra invece è una porta finestra vera e propria, sorretta dietro il sipario da due comparse. Dietro la finestra, così come al disopra, per dare allo spettatore presente in sala una prospettiva di quello che osserva Lizzie Queue, la strada e il mare, entrambi riprodotti su carta da parati : la strada è distesa orizzontalmente, a coprire l’intero palcoscenico, il mare è invece appeso verticalmente, a coprire per intero la quinta di fondo. Il rivestimento originario rosso delle quinte laterali è parzialmente coperto dalle estremità della strada, come a voler indicarne provenienza e destinazione.
Tori - (isterico) ... cosa, sentire ogni mezz'ora qualcuno che ti dice quanti giorni mancano? -
Lizzie Queue - (riflessivo) No ..... no, mi riferivo ai pescatori ... così, in generale ... a come siano sopravvissuti a tutto, nonostante tutto ... -
Tori - ... Wick non è Edimburgo, ma gli scontri ci saranno anche qui. Puoi starne certa. -
Lizzie Queue - Non è neanche Londra se è per questo ... eppure, perfino i pescatori hanno scelto di aspettare ... -
Tori - (accorato, prendendola per tutte e due le mani) ... senti... non puoi farmi questo... (ancora isterico, dopo il diniego della madre) ... sei mia madre .... (poi, tentando invano di trascinarla via) ... no, no, non te lo permetterò ... se non ci vuoi venire tu con le tue gambe ti ci porto io ... -
Lizzie Queue - (risoluto) ... io resto! -
Tori - (disperato)Ma perché? Chi te lo fa fare? Io non voglio perderti per sempre. Riesci a capirlo? Se non lo vuoi fare per me fallo almeno per Edgar! - Pausa carica di tensione
Lizzie Queue - (sarcastico) Le persone non cambiano mai, sono soltanto le cose che cambiano ... non ricordo chi possa aver detto una simile eresia, ma più o meno è quello che stai cercando di dirmi tu obbligandomi a pensare a Edgar. È lo stesso identico pretesto che usa chi vuole costringere gli altri ad avere la loro stessa visione del mondo dicendo il contrario di ciò in cui crede e pretendendo di essere addirittura capito ... -
Tori - (furioso) ... ma capire cosa, di preferire la morte alla vita? (poi, riflessivo) Quindi per Edgar lo faresti, è così? -
Lizzie Queue - (con un filo di voce) No ... -
Tori - ... da come lo dici non mi sembra che ... -
Lizzie Queue - (urlato)... no! -

Altra pausa

Tori - E se l'incubo che ho fatto fosse vero? Se tornassimo qui ... saresti felice? -
Lizzie Queue - Come potrei risponderti? Perchè chiedi la mia opinione su cosa né tu né tanto meno io siamo in grado di sapere? Godiamo forse di un diritto speciale noi per sapere se un giorno potremo sperare di esserlo? -
Tori - No, ma abbiamo il dovere di salvarci! Con questo non voglio dire che gli altri abbiano (esitando) ... -
Lizzie Queue - ... cosa, l'obbligo di sparire? -
Tori - (isterico, ripetuto per tre volte “mia madre”) Ma tu non sei come gli altri, tu sei mia madre ........ quella che c'era sempre, quella che c'è sempre stata, quella che ... (poi, dopo un disperato e intenso abbraccio, provocatorio, da una certa distanza) ............................................ era uno di loro .... che però ha commesso troppi errori ... è stato per questo che lo hanno ..... -
Lizzie Queue - (sconcertato) ... sei un mostro ... me lo stai dicendo apposta per provocarmi, per ... Dio solo sa per cosa .... come puoi ... pensare... di ... pensare certe cose su tuo padre, sapendo che ... -
Tori - ... organizzava incontri, a Londra. Li faceva passare per dei seminari, per dei corsi di aggiornamento della durata di un paio di giorni, mentre in realtà era un'occasione per tentare di convincerli a far parte della loro organizzazione ... -
Lizzie Queue - ... stai zitta ... -
Tori - ... poteva contare sull'aiuto di due comportamentisti che gli indicavano quali potevano essere i soggetti da sottoporre al tentativo. Se erano ... -
Lizzie Queue - (ripetuto più volte) ... stai zitta ... -
Tori - (isterico) ... la verità è che ti sei sempre rifiutata di crederci alla verità, la verità è che hai sempre vissuto con uno che ... -
Lizzie Queue - (urlato) ... zitta ... -

Pausa. Silenzio. Buio. Simultaneamente a Base Cerberus, l'assedio dei Draconigeni : entrano dai corridoi della platea seguendo un'unica pista luminosa centrale (una torcia elettrica) facendosi varco dietro il sipario dopo aver distrutto il tavolino e le quattro sedie, portandosi via quel che ne resta, mentre la voce campionata fuori campo, soffocata dal frastuono, riesce ad annunciare soltanto l'ubicazione del sito.

Sipario

SECONDO TEMPO

A sipario aperto



Stesso allestimento scenografico, come all'inizio del primo tempo.

Voce narrante - Londra, il giorno dopo i fatti appena narrati, siamo nella sala conferenze dell'Hotel Royal, un nuovo complesso alberghiero sorto nell'East End della metropoli. Edgar, il figlio di Lizzie Queue, un intraprendente ed esuberante ventenne, dedito a una sfrenata passione per tutto ciò che concerne le nuove tecnologie (come del resto tutti i suoi coetanei) è insieme alla madre e alla sorella con il direttore dell'albergo. -
Il direttore - (accorato, esitando) Le ultime volte, prima dell'assurda .... -
Lizzie Queue - (comprensivo) ... non è necessario che lo ricordi ... siamo qui semplicemente per cercare di capire come andarono certe cose ... -
Il direttore - ... capisco ... ad ogni modo mi lasci dire che l'ho sempre ammirata, sia per il coraggio che per la forza che lei ha dimostrato, anche quando nessuno di noi sapeva a cosa sarebbe andato incontro ... dunque ... devo ammettere che è piuttosto imbarazzante ... ad ogni modo, come già allora riferii all'ispettore capo di Scotland Yard, le ultime volte, prima dell'assurda ... (ancora esitando) -
Tori - (provocatorio) ... si ... -
Il direttore - ... loro non hanno mai ... -
Edgar - (risoluto, al direttore) ... lei dove si trovava quando ... diciamo... si venne a sapere? -
Il direttore - (infastidito) Ero qui! Perchè me lo chiede? -
Edgar - (distaccato) Non volevo essere offensivo, mi creda ... -
Il direttore - (a Lizzie Queue) ... si tenevano tre congressi al mese in quel periodo, qui in sala rossa, prima del fatidico annuncio, tutti registrati a nome della fondazione per la ricerca corpuscolare presieduta da suo marito. Complessivamente erano in trenta, ogni volta, inclusi i conferenzieri ... -
Lizzie Queue - (impaziente) ... che erano? -
Il direttore - Mi lasci consultare il registro, anche se credo proprio di ricordare i loro nomi ... -
Lizzie Queue - ... prego ... -
Edgar - (alla madre, dopo l'uscita del direttore) ... controllati, me lo hai promesso ... qualunque nome farà ... -
Tori - (alla madre) ... noi siamo con te. -

Silenzio. Pausa. Tensione crescente.

Il direttore - (appena rientrato) ... i professori emeriti Hugh Owens, Edward Donovan e John Patrick Parker ... oltre naturalmente a suo marito ... (a Lizzie Queue, visibilmente scossa) ... che cosa c'è signora, non si sente bene? Le faccio portare qualcosa? -
Edgar - (sprezzante, al direttore) Della semplice acqua, grazie! Nel frattempo gradiremo essere lasciati da soli per un po', se non le spiace ... soffre di attacchi di panico , come noi tutti del resto. Lei può dire forse di esserne immune? -
Tori - (sarcastico, al fratello, dopo l'uscita del direttore, disgustato dalla reazione di Edgar) ... sempre devoto eh ... nessuno riesce a prostrarsi meglio di te ... (poi, risoluto, alla madre) ... è giusto che te ne rendessi conto di persona, che era uno di loro. Noi non potevamo non fartelo sapere. -
Una giovane inserviente - (entrando con un bicchiere d'acqua in mano) Per chi è? (poi, rendendosi conto della situazione lo sporge molto garbatamente a Lizzie Queue, la quale lo beve d'un fiato restituendoglielo con lo stesso garbo) Spero che sia soltanto un malessere passeggero ..... (uscendo, mentre sia Tori che Edgar la fulminano con lo sguardo) ... il direttore si è raccomandato nel dirvi che potete ... -
Tori - (sprezzante) ... cosa, restare qui per tutto il tempo che ci rimane? -

Pausa.

Edgar - (risoluto, alla madre) Ora l'avrai capito perchè, no? Ora ti starà pur tornando in mente una giusta ricostruzione di tutto quello che è successo! Altrimenti perchè credi che abbiano incriminato Owens e Donovan di tutte le accuse? (poi, esaltato, alla sorella) Shhhhh ..... fatemi vedere ... fatemi vedere ... -
Tori - (euforico, alla madre, demotivata) ... deve essere lui, Trevor Morley! -
Edgar - (con gli occhi sbarrati, come se qualcuno gli avesse messo dei fermi sulle palpebre per tenerli aperti) Si... si ... (incomprensibile, ripetuto più volte) ... gha ... uht ... khl ... (poi, immobile e in silenzio per almeno un minuto mentre la sorella è in trepidante attesa e la madre non li degna neanche di uno sguardo. Poi ancora esaltato, alla sorella, sottotono, ma comprensibile) ... in pieno deserto, vicino Dakhla, nel Sahara! -
Tori - (stesso tono) Quando? -
Edgar - (facendo cenno di guardare la madre, girata dall'altra parte) Martedì! -
Tori - (enfatico) Martedì? Ma oggi è venerdì! Non c'è un secondo da perdere ... (alla madre) ... hai sentito? Dobbiamo muoverci ... -
Lizzie Queue - (con un filo di voce) ... andate dove volete. -
Edgar - (risoluto, prendendola per le spalle) Ora basta, smettila .... non puoi continuare a negare l'evidenza. -
Lizzie Queue - (furioso, mettendolo con le spalle contro la quinta di fondo) Un uomo nuovo! Un altro seme della nostra specie che potrà dare ossigeno a questo mondo malato ormai di tutto! Questo era quello che pensavo di te quando ... -
Edgar - (irriverente) ... non c'è più tempo per ricordare ... -
Lizzie Queue - ... non dirlo a me! Dillo a chi ne avrà per farlo, se mai vorrà farlo! (mentre Tori si accerta all'uscita che nessuno ascolti) -
Tori - (alla madre) Ma sei impazzita? Vorresti farci ... -
Lizzie Queue - (provocatorio) ... ho anche convocato la stampa ... proprio qui, per un'esclusiva. -
Tori - Stronzate. -
Lizzie Queue - (a Edgar, il quale si avvicina minacciosamente) Fallo, forza ... fai quel che devi fare... -
Edgar - ... noi non siamo come tuo marito ... -
Lizzie Queue - ... è la sola cosa vera che siete riusciti a dirmi in tutto questo tempo. -
Edgar - Dobbiamo andarcene da qui ... non cercare di peggiorare le cose ... -
Lizzie Queue - (pacato) ... le cose non cambiano mai! Siete voi che siete diventati come loro! -

Pausa.

Tori - (cercando di reprimere, a gesti, la reazione del fratello) Tu dici che le cose non cambiano mai ... perchè allora ci hai fatto nascere sapendo che il mondo in cui saremo cresciuti continuava e continuerà nonostante tutto a cambiarle in continuazione? -
Lizzie Queue - Voi siete tutti e due venuti al mondo perchè credevo che un giorno avreste capito che ognuno di noi c'è venuto apposta per tentare di migliorarlo, per volersi bene ... -
Tori - ... se lo credevi soltanto allora vuol dire che anche tu ti sei illusa, perchè anche noi credevamo che oggi tu capissi perchè non potevamo dirtelo prima. -
Lizzie Queue - (furioso) Voi? che vi siete fidati ciecamente di un mostro come Parker? -
Edgar - (stesso tono) A quel mostro dobbiamo comunque la nostra speranza di salvezza! -
Lizzie Queue - (mentre la figlia torna ad accertarsi che nessuno sia in ascolto) Quella che vi porterà a dimenticare la vostra anima! Ormai siete talmente ciechi che sarebbe capace di farvi credere anche questo! -
Tori - (tra il sommesso e il disperato) Non è vero, noi abbiamo visto! -
Lizzie Queue - Avete visto quello che avete visto semplicemente perchè doveva farvelo vedere ... per farvi credere di cosa sarebbe stato capace vostro padre, mentre invece ... -
Edgar - (sprezzante) ... tu non sai niente ... tu non devi più parlare ... nessuno dovrebbe parlare se non sa di cosa sta parlando. -
Lizzie Queue - Perchè allora ti avrebbe dato quelle bende che porti ancora sugli occhi? -
Edgar - Per dimostrarmi che quello che papà ci ha raccontato in tutti questi secoli non erano altro che stronzate. -
Lizzie Queue - Perchè allora mi avete fatto credere che quelle stronzate erano vere? Come ve le siete procurate quelle registrazioni? -
Edgar - Aaron Cane ... è uno dei tanti nomi usati dal direttore di ricerche dell'intelligence quando deve interagire con qualcuno che è riuscito a entrare nel suo sistema operativo ... -
Lizzie Queue - ... quando ve le sareste procurate? Prima o dopo che ... -
Edgar - ... se mi lasci parlare te lo dico, altrimenti ... -
Lizzie Queue - (furioso) ... prima o dopo? -
Edgar - (stesso tono) Dopo! Come avrei fatto ad accedere a un sistema operativo dell'intelligence senza visualizzare le loro informazioni? (dopo una pausa) So a cosa stai pensando, stai pensando che ce le fossimo procurate prima per te sarebbe stato più facile credere che erano vere perchè era come voler dire che noi te le avevamo fatte vedere senza l'aiuto di Parker. Perchè allora non ti sei mai resa conto che i contatti che papà diceva di avere con l'intelligence in realtà erano soltanto storie che si inventava di sana pianta per farci credere che ci stavano proteggendo? Perchè allora farti vedere qualcosa che ti avrebbe convinta che le sue non erano altro che stronzate, quando invece noi sapevamo benissimo che ce ne fossimo stati zitti tu stessa avresti detto che erano vere? -
Lizzie Queue - (sconcertato) Ma come ... cosa stai dicendo ... perchè eravate convinti che potesse farlo anche a me! Avevate paura, eravate terrorizzati da quello che avete visto fare da quel demonio di Parker ... che quello che avete visto fare da quel demonio potesse succedere anche a me ... (disperato) ... come avete fatto ... come avete fatto a credere a un demonio come Parker? -
Edgar - (sarcastico) Guarda caso però quel demonio non aveva a che fare né con Donovan e né con Owens .... -
Lizzie Queue - (furioso) ... illusioni, illusioni, niente altro solo che illusioni ... -
Edgar - (stesso tono) ... se non erano altro che illusioni perchè allora glielo avrebbe detto a loro due dicendolo a noi al tempo stesso? Non te lo riesci proprio a ficcare in quella testa malata che papà lo avrebbe fatto lo stesso anche per molto meno? Che noi non te ne abbiamo mai parlato proprio perchè lo avevamo capito prima che ce lo dicesse? Uno che sapeva quello che sapeva papà non poteva permettersi di sbagliare. Se Dononvan e Owens lo hanno saputo da lui è stato perchè ormai di sbagli ne aveva già fatti troppi, perchè ormai non aveva più niente da perdere, perchè aveva saputo che Morley aveva incaricato Parker di darmele tre anni fa, quelle che tu chiami bende, in modo da indurci poco alla volta a pensare che dovesse essere eliminato ... (poi, pacato, dopo una pausa, avvicinatosi alla madre) ... so che è difficile credere che tuo marito possa aver fatto ciò che ha fatto ... -
Lizzie Queue - (distaccato) ... alcuni astrofisici sostengono, ad oggi, che la traiettoria tracciata dal professor Franchi non sia ancora irrimediabilmente ... -
Edgar - ... basta, falla finita! -
Tori - (al fratello) Shhh .... -
Edgar - ... si sta arrampicando sugli specchi per cercare di convincerci a ... -
Lizzie Queue - ... comunque sia sono una minoranza, e paradossalmente, forse in ragione del fatto che sin dalle origini l'uomo ha dovuto combattere da solo per far valere le proprie idee, sia a vantaggio che a scapito dei suoi simili, tali minoranze sono considerate come una sorta di pericolo, di minaccia ... -
Edgar - (risoluto, alla sorella) ... andiamocene ... se lei vuole restare sono affari suoi ... -
Lizzie Queue - (incurante) ... per questa ragione, apparentemente esasperante ... -
Edgar - (alla sorella) ... non vedi che cambia discorso ogni volta che viene interrotta per vedere qual' è la tua reazione? -
Tori - Te ne vuoi stare zitto un secondo ... -
Lizzie Queue - ... gli individui che appartengono a una stessa società, ma che sono difficilmente soggetti a un'omologazione precostituita, sono costretti a seguire un percorso rivoluzionario ... in un certo senso è come se vi ci fossero obbligati, a prescindere dalla professione che svolgono ... -
Tori - (alla madre) ... dove vorresti arrivare? Perchè stai dicendo queste cose proprio adesso, che ... -
Lizzie Queue - ... e ciò che determina la loro incomprensione, indipendentemente dallo scopo che si prefiggono di raggiungere, proviene dal ruolo sociale che ricoprono ... -
Tori - (disperato, ripetuto più volte, cercando invano di trascinarla via) ... ma perchè? -
Lizzie Queue - ... sono loro, che devono avere la responsabilità di parlare quando è il momento di parlare e di tacere quando è il momento di tacere ... -
Edgar - (prendendo per mano la sorella) ... vieni, andiamocene ... -
Tori - ... aspetta, voglio fare ancora un tentativo ... -
Lizzie Queue - (simultaneamente) ... noi non possiamo fare altro che obbedire, che attenerci alle loro disposizioni ... -
Tori - (provocatorio, alla madre) ... piuttosto di salvare te stessa e aprirti a un mondo che comunque andrà avanti senza di te, preferisci trascinare con te il sangue del tuo sangue per impedire che diventi specie, vero? Per paura che diventi una razza! Ma quale razza sarebbe peggiore di una razza così incline all'egoismo? -
Lizzie Queue - Una pronta a dire tutto e a confermare o smentire il contrario di tutto a seconda di quanto questo tutto sia conveniente, una razza che ha perso ogni cosa dell'umano agire, che non sa più nemmeno perchè vuole agire ... -
Tori - ... è per questo che pensi di essere migliore di noi? Se è per questo perchè allora resti? Perchè non provare a renderci migliori? Sei tu in fin dei conti quella che dovrebbe dare l'esempio, sei tu quella che ci ha messi al mondo perchè pensava che un giorno avremmo capito che ognuno di noi c'è venuto apposta per migliorare il mondo, per volersi bene ... perchè allora non provi ad amarci, a renderci migliori? -
Lizzie Queue - (provocatorio) Non ce n'è bisogno ... voi siete i migliori! -
Tori - (furioso) Tu vuoi soltanto che la nostra coscienza sia divorata dai sensi di colpa perchè ti rifiuti di accettare la realtà per quella che è, perchè è l'unico modo che speri ancora di avere per farcela pagare, perchè ogni cosa in più che vieni a sapere sull'uomo che pensavi di amare rischia di farti precipitare in un pozzo senza fondo, da dove sai che non potrai mai più tornare indietro .... (poi, urlato) perchè credi che abbia continuato a vivere con noi nonostante lo sapesse? Da prima ancora che nascessimo! -
Lizzie Queue - (stesso tono) Ian era un codardo, non un demonio! -
Edgar - (stesso tono) Era sia l'uno che l'altro! Fu per paura di fare la stessa fine di Bates che accettò le condizioni imposte da Morley! -
Lizzie Queue - Ian non lo conosceva Bates .... -
Edgar - ... perchè non avrebbe dovuto conoscerlo? -
Lizzie Queue - Perchè se lo avesse conosciuto sarei venuta a saperlo! -
Edgar - Come? Da chi, e perchè avresti voluto saperlo? -
Lizzie Queue - Da Irving, il giudice di allora incaricato di seguire il processo a carico di Page! -
Edgar - Perchè allora incriminarono Page dell'omicidio di Bates sapendo che Bates collaborò con l'equipe del professor Franchi dal '59 al '61? Per il movente forse? -
Lizzie Queue - (riflessivo, dopo una pausa) Che cosa ti hanno raccontato per farti credere che ci andai spontaneamente, da Irving? -
Edgar - Non mi hanno raccontato proprio niente ... ho visto ... ho visto tutto quello che c'era da vedere. -
Lizzie Queue - (sconcertato) Voi ... lo sapevate ? -
Tori - Erano anni ormai che lo sapevamo! Parker ci aveva ordinato di far mettere delle microspie in casa ... prima ancora che tuo marito ci parlasse di aver avuto dei contatti con i servizi segreti. -

Altra pausa Al colmo dell'esasperazione Lizzie Queue inizia a delirare, urlando parole incomprensibili e inseguendo i propri figli, che nel frattempo sono già usciti di scena. Pausa. Buio. Silenzio.

Voce del direttore - (poco dopo) ... si, esattamente ... vicino Dakhla, Sahara occidentale. Confermo. -

Sipario

TERZO TEMPO

A sipario aperto



Il mare, visto in prospettiva alla fine del primo atto, è visibilmente imbrattato da chiazze scure. La strada, che ricopriva per intero il palcoscenico giungendo anche a risalire parzialmente sulle quinte laterali, è ridotta a un unico troncone centrale (strappato da entrambi i lati) come se fosse stata divelta da un terremoto. Il rivestimento originario rosso fa da sfondo alle numerose comparse che giacciono esanimi sulla scena.

Voce narrante - Siamo a Wick, a tre settimane dall'ineluttabile catastrofe. La tragedia che si è appena consumata è una conseguenza ordinaria dello scenario apocalittico che si è progressivamente delineato : sguardi ritenuti offensivi hanno generato un sanguinoso conflitto a fuoco dove sono rimaste coinvolte una dozzina di persone, sette donne e cinque uomini. Lizzie Queue sta piangendo in mezzo a loro. E' scampata miracolosamente al massacro e si sta rialzando mentre viene soccorsa da un'altra donna, appena entrata, che ha visto la scena e che si è precipitata ad abbracciarla.
Una donna - ... venga con me ... abito qui vicino ... (poi, basito, dopo averla riconosciuta, mentre Lizzie Queue le indica, con ampi cenni, i loggioni centrali della galleria, facendole capire di essere sotto casa) ... Elisabeth ... (abbracciandola ancora) ... ho visto tutto ... è un miracolo che tu sia ancora ... (poi, disperato, ripetuto più volte) ... vorrei che tutto fosse già ... (diretto) ... che cosa pensi, che soffriremo? Che ... ma perchè, perchè dobbiamo fare questa fine? (mentre una voce fuori campo grida per tre volte consecutive “ventuno”, come se dovesse inneggiare a una gioiosa ricorrenza, e subito dopo si sentono festosi schiamazzi e strombazzamenti da stadio) -

A questo punto la donna fissa Lizzie Queue per un lungo istante, poi la abbraccia un' ultima volta ed esce di scena. Dopo di che, dall'uscita opposta, entrano tre ragazzi, tutti sui vent'anni, palestrati. Indossano le stesse casacche militari rosse che gli Eletti hanno indossato nel primo atto. Non appena scorgono la sua presenza (lei è di spalle rispetto a loro) decidono di accerchiarla proprio mentre, oltre al baccano che sta comunque scemando, si sentono dei prolungati (non oltre il mezzo minuto) mugolii e gemiti di piacere, condiviso da più coppie.

Il primo - (divertito, agli altri due) ... guardate un po' chi c'è ... c'è quella che dice che è meglio restare in questo cesso di posto piuttosto che andare a godersi il botto da lassù ... -
Il secondo - (sarcastico) ... wow! Che culo! -
Il terzo - (spezzante, a Lizzie Queue) Non ti azzardare a fiatare ... (con un cenno del capo ordina agli altri due il da farsi : la stendono per terra in posizione supina, senza che lei opponga la minima resistenza, quindi sollevano il corpo di una donna, quello più vicino, e lo sbattono letteralmente sopra di lei in posizione prona. Sprezzante, premendo il volto del cadavere contro quello di Lizzie Queue) ... questa è per te ... (poi, dopo aver “sistemato” un'altra donna, in modo da iniziare a coprire parzialmente il corpo di Lizzie Queue) ... e questa è per il tuo dio ... -
Lizzie Queue - (provocatorio, mentre sollevano il terzo cadavere, questa volta di un uomo) ... se continuate con qualcuno di più leggero è meglio. Tre settimane passano in fretta, poi però le forze vi abbandoneranno ... anche se fate palestra tutti i giorni ... -
Il terzo - (rabbioso, accatastando il cadavere in modo tale da anticipare il soffocamento) ... te lo avevo detto di non fiatare ... -
Il primo - (al terzo) ... di quali forze sta parlando? Cazzo c'entra la palestra? -
Il terzo - Ma che ti frega? -
Il secondo - (a Lizzie Queue, risoluto, scostando il cadavere) Traduci! -

Scoppia così un battibecco verbale (ingiurie e imprecazioni reciproche) mentre Lizzie Queue riesce a scrollarsi di dosso i cadaveri, restando però ancora sdraiata a terra.

Il terzo - (agli altri due) Visto perchè volevo che non aprisse bocca? -
Il secondo - Perchè allora non ce lo dici tu che cazzo voleva dire! -
Il terzo - Voleva dire che secondo il suo cazzo di dio noi siamo condannati per sempre a fare quello che stiamo facendo in questo momento! (poi, a Lizzie Queue, che non gli risponde) Non è vero?........ si può sapere perchè non parli quando è il momento di parlare? -
Lizzie Queue - (angosciato) Si ... è vero ... -
Il secondo - (divertito) E tu chi saresti per dirlo, la beata sempre vergine Maria? -
Il primo - (stesso tono) Ma si ... è chiaro, no? Non te lo vuole dire solo perchè si vergogna di dire che siamo noi i suoi angioletti ... -
Il terzo - (a Lizzie Queue, che tenta invano di rialzarsi) ... a ... a ... cerca pure di frenare i tuoi istinti vecchia troia .... ricordati che potremo essere figli tuoi ... a proposito, ora che ci penso (ammiccando agli altri due) ... com'è che quel santo di Edgar e quella missionaria di sua sorella è da un pezzo che non si vedono più da queste parti? Dove se ne saranno ... -
Lizzie Queue - (perentorio) ... a Londra, sono a Londra. -
Il terzo - (sarcastico) A Londra eh ... e ... da quanto tempo sarebbero, a Londra? -
Lizzie Queue - Da qualche mese ... ci sono andati per lavoro ... -
Il terzo - (provocatorio, agli altri due) ... per lavoro! -
Il secondo - (rabbioso, a Lizzie Queue) Ti conviene sputare il rospo per filo e per segno se non vuoi che ti caviamo gli occhi e che ti strappiamo la lingua a morsi prima di seppellirti viva sotto tutti questi stronzi! -
Il primo - (stesso tono) Non fare finta di non saperlo ... dov'è che li tengono ? -
Lizzie Queue - (angosciato)Non ne so nulla ... ve lo giuro ... non so di cosa state parlando ... l'ultima volta che li ho visti è stato esattamente cinque mesi fa, proprio a Londra ... c'eravamo andati per ... -
Il terzo - (provocatorio, agli altri due) ... volevano fare riaprire l'osservatorio di Greenwich ... così avremo potuto tutti quanti goderci meglio lo spettacolo! (mentre gli altri due, nell'udire quella frase, si avventano contro Lizzie Queue imprecando) Aspettate ... aspettate ... abbiamo tutto il tempo che vogliamo, non vi pare? (poi, a Lizzie Queue, dopo che gli altri due si sono calmati bofonchiando parole incomprensibili) ... tu non ne sai un accidente eh ... anzi, scommetto perfino che da quando Edgar e Tori hanno confessato hai deciso di non volerne sapere apposta più nulla! Così che se qualcuno ti avesse chiesto o ti dovesse chiedere perchè vengono spostati di continuo da un carcere di massima sicurezza a un altro ... -
Lizzie Queue - (rialzandosi) ... quando è successo? Dove ... -
Il terzo - (dopo averla tempestivamente bloccata tappandole la bocca rimettendola ancora una volta distesa a terra, con l'aiuto degli altri due) ... ancora una palla e hai finito di vivere! Chiaro? (poi, dopo aver tolto la mano) Questa è la fine che ti meriti! L'unico diritto che ti rimane ancora è di ascoltarci ... -
Il primo - (a Lizzie Queue) ... ci avrai tutti quanti sulla coscienza per quello che hai fatto ... -
Il secondo - ... tanto quei bastardi salteranno lo stesso in aria come noi ... ovunque siano ... -
Il terzo - ... prima di allora però troveremo il modo di far saltare in aria tanta di quella gente che nemmeno ce ne accorgeremo di quando quel momento arriverà. -
Il secondo - (esaltato) Puoi dirlo forte ... -
Il primo - (stesso tono) ... cominceremo con il primo che passa, con tutti quelli che si metteranno in mezzo ... di chi è stata la colpa di quello che è successo se non di tutti quelli che si sono messi in mezzo? -
Il terzo - (provocatorio, facendosi aiutare a sovrapporre sul corpo di Lizzie Queue un cadavere dopo l'altro) Giusto ... ne abbiamo incontrati talmente tanti di stronzi, uno peggio di un altro ... -
Lizzie Queue - (terrorizzato, mentre stanno prendendo il secondo cadavere: sia il primo che il secondo sono uomini) ... sono a Glasgow ... ci rimarranno fino a domani ... -
Il terzo - (interessato, mollando il cadavere a metà strada) Poi, dove li porteranno? -
Lizzie Queue - Non lo so ... so solo che sono a Glasgow fino a domani. -
Il secondo - (al terzo) Andiamo ... ci portiamo dietro anche lei ... -
Il terzo - ... aspetta ... (poi, a Lizzie Queue) ... chi te lo ha detto? -
Lizzie Queue - (risoluto) Grindhouse ... il coroner che ha condotto l'inchiesta sull'omicidio di mio marito. -
Il terzo - (sprezzante, rimuovendo il primo cadavere dal corpo di Lizzie Queue) Se stai sperando di salvarti il culo sei fuori pista, te lo assicuro... perchè ce lo hai detto? -
Lizzie Queue - Perchè loro sono peggio di voi ... perchè spero li troviate in tempo per fargli fare una fine mille volte più atroce di quella che farete fare a me ... -
Il secondo - (divertito, agli altri) ... sentito? -
Il primo - L'amore materno non si discute! -
Il secondo - (agli altri due) Si vede che le hanno fatto credere di portarla via con loro mentre invece alla fine l'hanno lasciata marcire qui come noi. -
Il terzo - (a Lizzie Queue, che annuisce) E' vero? E' proprio così che è andata? (riflessivo, dopo una pausa) Sei mai riuscita a parlarci tu con Trevor Morley? -
Lizzie Queue - No, mai. -
Il terzo - Se non ci avessi davvero mai parlato come avrebbero fatto allora a convincerti, e perchè avresti sempre detto a tutti che piuttosto di andare a vivere lassù con della gente che pensa di sapere qualsiasi cosa, sarebbe meglio restarsene quaggiù e morire insieme a della gente che non sa nulla perche non ha mai voluto sapere nulla? -
Lizzie Queue - (risoluto, mettendosi a sedere) Perchè quella era la parte che dovevo recitare. Non avevo altra scelta. Secondo te come avrei fatto io a farmi convincere dai miei stessi figli dicendo a tutti il contrario di quello che ho sempre pensato? -
Il terzo - (autoritario) Qualcuno ti ha forse detto che potevi alzarti? (poi agli altri due, facendo cenno di riprendere quello che stavano facendo) Ora basta giocare ... direi che ha parlato anche troppo ... -

A questo punto un uomo (uno dei complessivi cinque che giacciono esanimi con le altre sette donne, il quale però, così come Lizzie Queue, si era finto morto per scampare al massacro) prende una pistola da sotto il corpo di una donna che gli è vicino e uccide il primo e il secondo ragazzo restando prono, immobile, con l'arma impugnata a due mani puntata contro il terzo ragazzo, che a sua volta gli punta contro la sua, da accovacciato.

Lizzie Queue - (terrorizzato, in piedi a occhi chiusi) ... no ... vi prego, no ... -
L’ uomo - (al terzo ragazzo, uccidendolo nell'attimo stesso in cui glielo dice) ... mettila giù e vattene se vuoi salvarti. (poi, lasciando l'arma a terra, rialzandosi) E' tutto finito ... -
Lizzie Queue - (angosciato, respingendo a braccia alzate l'avvicinarsi dell'uomo) ... già ... -
L’ uomo - (comprensivo, mantenendo le distanze) ... non si preoccupi, non è mia intenzione farle alcun male. -
Lizzie Queue - (ancora più angosciato) Questo lo so! -
L’ uomo - (basito) E allora? Avrebbe preferito che la seppellissero viva sotto un mucchio di cadaveri? -

Pausa. L'uomo esce, esasperato, senza dire una parola. Buio. Altra pausa, più lunga. Porta che si apre. Con il ritorno delle luci, a sipario chiuso, la finestra è aperta sulla scena : i corpi esanimi delle vittime della tragedia giacciono ancora a terra. Il tavolino, con due sole sedie, vuote, è davanti alla finestra. Lizzie Queue è in piedi, a lato : sta fissando il tavolino. Inizia così a piangere disperatamente. Poi sale sulla sedia più vicina alla finestra evitando di sporgersi troppo, come a voler soltanto contemplare il macabro panorama sottostante invece di dare l'impressione di lasciarsi andare all'estremo gesto.

Lizzie Queue - (ad alta voce) Sono qui ... venite ... sono qui, venite, venite a prenderli ... li ho sedati ... voglio consegnarveli di persona. Venite.... coraggio ... non mi interessa dove li portate, l'importante è che quando riapriranno gli occhi dovranno guardarvi in faccia, ovunque voi siate, qualunque sia la pena che secondo voi dovrebbero scontare ... venite, coraggio ... non pensate che siano altrove ... sono proprio qui ... in questa casa ... -
Una voce fuori campo - (maschile, giovane, interessato) ... avete sentito? Per di qua ... venite con me ... -

Passi concitati. Sotto la finestra di Lizzie Queue ora si presentano sei ragazzi. Hanno l'aria di essere dei mendicanti. Indossano degli abiti sporchi e logori, due di loro sono anche scalzi. Sono i cosiddetti Orfani (ragazzi che odiano tutto e tutti e che sono diventati cannibali per scelta, oltre che per necessità. Girano sempre armati di pistola e sono molto pericolosi). Brusio sommesso. Lizzie Queue scende dalla sedia visibilmente scossa.

Voce del capo degli Orfani - (urlato, a Lizzie Queue) ... non ce ne frega niente di quei luridi vermi bastardi ... facci parlare con Trevor Morley piuttosto ... -
Lizzie Queue - (dopo i prevedibili commenti di esaltazione da parte degli altri orfani) ... io non posso certo farvi parlare con Trevor Morley ... anche perchè non ho gli strumenti adatti, ma loro si, e quando si sveglieranno ... -
Voce di un orfano - ... non sarebbe meglio per tutti se non si risvegliassero più? Lo sai tu quanti giorni sono che non mangiamo per colpa loro? Dieci! Dieci giorni! -
Lizzie Queue - (disinteressato) Fate come volete ... la porta è aperta ... -

Con fare decisamente terrorizzato si mette a sedere nell'altra sedia, rivolgendola verso il pubblico presente in sala, in attesa dell'eventuale ingresso degli Orfani. Quindi, a distanza di qualche attimo di buio compaiono gli Orfani.

Il capo - (risoluto, a Lizzie Queue) Bè? Dove sono? -
Lizzie Queue - (angosciato) Non lo so ... cercateli ... -
Il capo - (divertito, agli altri) ... questa è proprio tuonata ... (poi, sprezzante a Lizzie Queue) ... senti nonna, sai almeno chi siamo ... -
Lizzie Queue - (perentorio) ... lo so chi siete ... se siete entrati è perchè li volete ... è perchè volete prenderli, no? C'è ancora qualcuno al mondo forse che non lo vorrebbe? -
Il capo - (furioso) Dove sono? -
Lizzie Queue - (pacato) Non lo so e non mi interessa. Per quello che mi riguarda non sono più figli miei. Sono peggio di voi, se proprio ci tenete a saperlo. Per questo vi ho mentito ... prima di fare quello che dovete fare però tiratemi un colpo in testa, vi supplico ... è la sola cosa che vi chiedo ... -
Un orfano - (divertito, al capo, mentre un altro, più vicino a Lizzie Queue, che è ancora sulla sedia, la tramortisce con il calcio della pistola : si sente un rumore sordo, proveniente da dietro le quinte) ... se è solo per questo ... -
Il capo - (all'orfano che l'ha colpita) ... coglione ! Cos'è, c'hai preso gusto a prendere tutto alla lettera? -

L'orfano che ha colpito Lizzie Queue non risponde. Si limita ad abbassare la testa.

Il capo - (urlato, a un altro) Bè? Vai a cercare dell'acqua, no? Muoviti! -
Lo straniero - (un altro ancora, al capo, mentre quello si fionda all'esterno nella disperata ricerca d’ acqua, uscendo da dietro il sipario. Risoluto, con marcato accento straniero) Non vuoi dare lei soddisfazione di essere che capisce mentre noi mangia lei? Perchè mandato lui prendere acqua? -
Il capo - (sprezzante) Perchè volere sapere perchè lei fare così! Capito mandingo? -
Lo straniero - (remissivo) Si ... capito adesso ... -
Il capo - (sarcastico, a quello che è andato a prendere l'acqua, appena rientrato con un catino, un attimo dopo che lo avrà rovesciato in faccia a Lizzie Queue, che riprenderà i sensi) ... ehi ... più veloce della luce ... (poi, a Lizzie Queue) ... allora nonna ... perchè non ci fai un riassunto delle puntate precedenti? -
Lizzie Queue - (ancora frastornata) Cosa ... cosa vuoi sapere? -
Il capo - (infastidito) Voglio sapere perchè c'hai detto che erano qui! -
Lizzie Queue - Ve l'ho già detto ... è perchè non li considero più miei figli. -
Il capo - (minaccioso, faccia a faccia) Inventatene una più credibile. Se vuoi ... io posso cominciare dalla lingua ... - Lizzie Queue - (autoritario, fissandolo negli occhi) ... tu vuoi la verità? Quella scritta con la v maiuscola, quella che ti ha costretto a fare la vita che fai perchè sei nato e cresciuto senza l'aiuto di nessuno, obbligandoti a rubare per poter mangiare e a uccidere per difenderti da chi ti voleva togliere quel poco che eri riuscito a rubare ... in verità quello che tu vorresti sapere da me non è soltanto quello che mi hai già chiesto, anche perchè se fosse solo per questo te lo saresti fatto dire in mille altri modi ... tu da me vorresti sapere che cosa ho fatto io a loro, vorresti fartelo dire da me il perchè hanno fatto quello che hanno fatto, peccato però che non sai come fartelo dire ... sarà per questo, forse, che mi state ascoltando senza andare subito in escandescenza come voi e non soltanto voi siete soliti fare quando rivolgete la parola a qualcuno... vedete ... mio marito ed io non abbiamo mai fatto mancare nulla sia a Edgar che a Tori, li abbiamo educati secondo i nostri valori morali, che a voi potranno sembrare preistorici per ovvie ragioni, e che invece a noi sono sembrati addirittura profetici, oltre che giusti, ma soltanto fino a un certo punto. Per questo, una volta oltrepassato quel punto, che noi stessi ritenevamo fosse giusto senza renderci conto che in verità conteneva già molte cose di sbagliato, loro hanno agito secondo il loro esclusivo tornaconto personale. Siamo noi che abbiamo sbagliato, è vero, ma loro, invece di trarre delle esperienze per evitare di fare a loro volta con i loro figli i nostri sbagli, ne hanno tratto profitto, un profitto così malefico che giustifica questo mio ripudio ... (rabbioso, dopo una pausa) ... se soltanto sapessi dove sono ... -
Il capo - ... che faresti? -
Lizzie Queue - Tu questo lo sai ... -
Il capo - ... lo so, ma non credo che lo faresti. Non ne saresti mai capace ... non lo faresti con nessuno al mondo, nemmeno dopo un mese di digiuno ... è una questione di scelta ... (poi, dopo aver fatto un cenno a quello che l'aveva precedentemente colpita) ... e tu sei stata chiara fin dall'inizio ... è meglio morire con dignità per diventare il luogo stesso di una nuova vita ultraterrena, piuttosto che vivere senza alcun limite sperando che la nuova vita conduca i posteri all'immortalità ... -

Lizzie Queue chiude dunque gli occhi abbandonandosi al proprio destino : l'orfano la tramortisce nuovamente con il calcio della pistola (identico rumore, sordo, proveniente da dietro le quinte) e subito dopo tutti gli altri le si avventano contro bestialmente, eccetto il capo, che assiste perplesso.

Sipario